Fallo da simulazione di conato


Dice il Lìder Massimo

Massimo D'Alema Ministro degli Esteri (2007)Due persone dello stesso sesso possono vivere uniti senza bisogno di simulare un matrimonio.

Ecco, dico io, questo sì che è molto cristiano: simulare! Per non urtare la sensibilità di molti eh (vedi quanto riportavo ieri) anche per un fatto estetico voglio dire e poi non riesco ad immaginare niente di meno cristiano, di un po’ d’amore sincero. Io quando sento il rigurgito della fede che cresce nel cuore di un ateo mi commuovo sempre.

(via gattino)

Ad onor del vero: il Ministro ha concluso la frase sopra riportata con “Lo Stato, però, deve riconoscere loro diritti civili e sociali. Mi accontenterei di fare la legge…

La foto è presa da Wikipedia


One response to “Fallo da simulazione di conato”

  1. A onor del vero, il problema è che le due cose sono in antitesi. O meglio: sono slegate.
    “Lo Stato deve riconoscere loro diritti civili e sociali”, escludendo tuttavia il matrimonio, vuol dire solo che dovrebbero esserci riconosciuti unicamente diritti individuali.
    E quali sarebbero, questi diritti individuali legati alla nostra omosessualità? Sconti da Prada? Una legge per una lista privilegiata dall’estetista?
    È ovvio – direi quasi evidente – che lo stato per riconoscere l’aspetto “omosessuale” delle nostre persone deve ricollegarsi al nostro relazionarci con l’altro (io sono omosessuale perché mi relaziono con una persona del mio stesso sesso; il tipo di relazione che lo Stato può prendere in considerazione non è certamente quello amicale, ma quello sentimentale), e quindi non si può più parlare di diritti individuali, ma di diritti civili e sociali di coppia.

    (Mi spiace, non riesco a essere più preciso di così alle 5 del mattino… :D )